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Sentenza del Tar sull’impianto di distribuzione carburanti

distributore carburanti di Piazza MazziniIl distributore carburanti di Piazza Mazzini, ossia una vicenda che va avanti da oltre cinque anni e che, finalmente, trova un primo punto fermo: il sito viene qualificato come potenzialmente inquinato e l’inquinamento è riconducibile all’impianto di distribuzione carburanti e all’attività della società controinteressata. A dirlo è la sentenza del Tar Lazio dello scorso 3 luglio, basandosi sulle analisi effettuate nella primavera scorsa per appurare definitivamente la situazione.

La vicenda era iniziata ufficialmente con l’ordinanza sindacale n. 27 del 10 dicembre 2013, con la quale l’allora sindaco Angelo Stefani, a causa di un presunto inquinamento da idrocarburi, disponeva la chiusura cautelativa del distributore di carburanti sito in Piazza Mazzini e la temporanea inagibilità di un immobile sito nelle immediate vicinanze. Da quel giorno era iniziata una battaglia legale tra proprietari dell’immobile e Comune di Canale, acuita dal fatto che il successivo 23 gennaio 2014 il Comune aveva disposto la riapertura del distributore, ma non dell’immobile. Una prima sentenza del Tar condannava il Comune di Canale Monterano a provvedere all’annullamento d’ufficio o alla revoca dell’ordinanza comunale n. 27 del 10.12.2013, nella parte in cui il Comune disponeva la temporanea inagibilità di un immobile sito in Piazza Mazzini senza avere preventivamente e doverosamente accertato le cause dell’inquinamento, nonché a provvedere alla ricerca delle cause dell’inquinamento stesso.

L'attuale Amministrazione Comunale, insediatasi nel giugno 2016, aveva subito posto in essere le verifiche necessarie ad appurare l’eventuale inquinamento, analisi effettuate sotto la supervisione di un commissario ad acta e aziende e laboratori specializzati che, nello scorso marzo avevano portato a un report conclusivo delle indagini. La citata sentenza del Tar Lazio del 3 luglio scorso stabilisce infine che “le analisi che sono state poste in essere costituiscono prova della esistenza di una condizione di inquinamento rilevante e della riconducibilità dell’inquinamento stesso all’impianto ed all’attività della società controinteressata, le cui eccezioni in contrario non sono persuasive.”

Al Comune di Canale Monterano e alla Città Metropolitana di Roma Capitale, ciascuno secondo le proprie competenze, spetterà ora disporre, a cura e spese della società petrolifera, l’effettuazione di tutte le necessarie operazioni di analisi, inclusa la caratterizzazione e bonifica del sito circostante l’area del distributore. All’esito di tali operazioni, e comunque entro 180 giorni, il Comune di Canale Monterano, valutati i dati e le risultanze delle operazioni effettuate, deciderà inoltre circa la richiesta di delocalizzazione dell’impianto. A carico della società petrolifera saranno poste anche le spese delle indagini effettuate.

"Siamo soddisfatti per l’esito della sentenza - commenta il sindaco di Canale Alessandro Bettarelli - perché si conferma il corretto comportamento di questa Amministrazione, che ha purtroppo avuto l’onere di ereditare una situazione non facile, rimettendo la vicenda sul giusto binario. Ci siamo innanzitutto messi a disposizione del Commissario ad acta e, poi, pervenutoci il report conclusivo delle indagini abbiamo subito interessato la Città Metropolitana con la segnalazione ai fini dell’applicazione della normativa ambientale con le note del 22 marzo e del 19 giugno scorsi alle quali, ora, seguiranno gli adempimenti stabiliti dal Tar Lazio. Il nostro pensiero va sempre e comunque alla famiglia che ha sopportato il peso più gravoso di questa vicenda, che speriamo possa avere il giusto risarcimento per questi anni di sofferenze e, ovviamente, a tutti gli abitanti e agli esercenti di Piazza Mazzini, che ora hanno il diritto ad avere una veloce bonifica del sito."

"La sentenza - conclude l’assessore ai Lavori Pubblici di Canale Andrea Magagnini - applica il criterio comunitario basato sul principio ‘chi inquina paga’ e pone finalmente il Comune di Canale nella sua giusta collocazione: ente di controllo e verifica, parte lesa di questa lunga vicenda. Ora dovremo lavorare insieme con la Città Metropolitana per far sì che chi ha inquinato si occupi della bonifica del sito circostante l’area del distributore e, cosa non secondaria, riqualifichi una piazza che, con gli opportuni lavori, potrà essere recuperata e riutilizzata nel modo migliore.”