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Dispersione dei rifiuti a causa degli animali

Dispersione dei rifiuti a causa degli animaliL'attacco a sacchetti e contenitori dei rifiuti da parte di animali notturni (nella maggior parte delle situazioni si tratta di cani, ma in alcun i casi anche di volpi e cinghiali) è un problema certamente noto, che comporta un degrado del decoro urbano e una potenziale dispersione dei rifiuti, oltre che un tempo aggiuntivo, non previsto o prevedibile, per la bonifica dell'area, più o meno ampia.

Naturalmente, le zone più periferiche dei centri abitati sono maggiormente a rischio, data la maggiore facilità per gli animali di muoversi e agire, ma questo non esclude attacchi nei centri urbani, anche con una certa "regolarità", sia temporale, che legata ad una determinata zona.

Per queste situazioni non esistono rimedi certi, ma solo delle azioni di contrasto che possono certamente ridurre, e in modo significativo, il rischio di un attacco e la conseguente dispersione di materiale:

  • usare mastelli dotati di chiusura con sistema anti-randagismo, che impedisce l'apertura del coperchio se non con opportuna manovra che un animale non dovrebbe essere in grado di fare, come è dimostrato dai mastelli trovati in terra rovesciati, ma non aperti. L'obbligatorietà di dotarsi degli opportuni mastelli forniti dal Comune o, quantomeno, dotati di blocco anti-randagismo, è strettamente connessa con la riduzione del rischio di un attacco, così come evitare in tutti i modi di lasciare parzialmente aperti i contenitori o il divieto di utilizzare il contenitore da sotto-lavello per l'umido, come purtoppo accade.

  • per quanto riguarda la plastica (che non prevede un mastello), la carta e il vetro/lattine, rimuovere ogni residuo alimentare solido, come d'altra parte viene obbligatoriamente richiesto per garantire un certo livello di qualità del materiale differenziato ed evitare anche delle penalizzazioni circa il valore economico riconosciuto alla frazione. Anche per l'indifferenziato si deve tendere alla rimozione di parti solide alimentari che possono attirare degli animali, mentre diventa obbligatorio l'uso di mastelli dotati di anti-randagismo.

  • appendere il mastello o il sacchetto al proprio cancello, alla propria rete o muretto di recinzione, contribuisce ulteriormente a ridurre il rischio di attacchi, anche se questo non è sempre possibile. Analogamente, costruire una piccola zona protetta intorno alla postazione del contenitore, utilizzando ad esempio della rete metallica, meglio se in comune con altre abitazioni, rappresenta certamente un ulteriore elemento di contrasto.

Come abbiamo avuto modo di evidenziare più volte e nelle diverse occasioni, la collaborazione dei cittadini è la strada maestra per raggiungere i migliori risultati, come nel caso del contrasto agli attacchi degli animali, i cui effetti non sempre sono percepiti a pieno, in quanto, di solito, nel momento in cui il mastello vuoto viene recuperato, si è già interventi per rimuovere il materiale sparso e bonificare l'area.

E' importante invece tener presente il potenziale ed elevato rischio legato alla dispersione nell'ambiente di materiale non biodegradabile (tipicamente plastica), che in sede di bonifica non è stato individuato e che, a distanza di qualche tempo, si ritrova in mare, forse anche ridotto in piccoli frammenti non certo meno dannosi.